Il luogo dove nel Medioevo si riuniva il popolo e si faceva mercato.
Il luogo dove nel Medioevo si riuniva il popolo e si faceva mercato. Soprattutto, un luogo concepito sin dall’inizio (XIII secolo) per diventare l’emblema della bolognesità. Uno schema urbanistico ricorrente nell’Italia dei comuni, basti pensare a quel che rappresenta Piazza del Campo per Siena. E, a conferma di quel che andiamo dicendo, proprio come a Piazza del Campo, anche attorno Piazza Maggiore a Bologna sorgono i principali edifici storici cittadini: Palazzo Comunale, Palazzo del Podestà, Palazzo Re Enzo, Palazzo dei Bianchi di fatto cingono questa piazza che è diventata “Maggiore” solo dopo la fine della seconda guerra mondiale. Al centro, sorge una piattaforma pedonale di granito rosa soprannominata “il crescentone“, costruita nel 1934, anno XII dell’era fascista. Il 21 aprile 1945, giorno della liberazione della città, un carro armato americano danneggiò coi suoi cingoli una parte di questo spazio pedonale. Tutte le amministrazioni succedutesi dal dopoguerra ad oggi si sono però ben guardate dal riparare il danno che continua a star lì a imperitura memoria del prezzo pagato per la liberazione dal nazi-fascismo. Infine una curiosità. Piazza Maggiore non è la “Piazza Grande” cantata da Lucio Dalla. A porre fine a un malinteso andato avanti per anni, Giorgio Baldazzi, l’autore del testo che all’indomani della morte del cantante bolognese, ribadì che si trattava della più piccola Piazza Cavour.